Questo è proprio un autunno caldo per quanto riguarda le novità in materia di privacy.
Facciamo dunque un breve riepilogo delle cose più interessanti sull’argomento.
- 2 novembre – Emanato il regolamento per il registro opposizioni. Deve entrare in funzione entro tre mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quindi dovremo aspettare fino al 3 febbraio 2011 per sapere se davvero sarà così, a meno di ulteriori novità. Rif. Gazzetta Ufficiale n.256
- 4 novembre – Modificati gli articoli 1 e 19 del Codice in materia di protezione dei dati personali. La modifica riguarda la protezione dei dati personali degli addetti a funzioni pubbliche. Rif. Gazzetta Ufficiale n. 262 del 9/11/2010. Il testo della legge 183 è sul sito del Governo.
- 5 novembre – Il Ministro Maroni, durante la conferenza stampa di presentazione del Pacchetto Sicurezza promette il WiFi libero dal 1 gennaio 2011. Vi sono ben 5 proposte di legge relative all’abrogazione dell’art. 7 della legge 155/2005, il cosiddetto Decreto Pisanu o Legge Antiterrorismo che, a detta di molti, ha penalizzato lo sviluppo della telematica in Italia. Staremo a vedere cosa ne verrà fuori. Temo che non sarà il tanto auspicato WiFi libero come lo si vorrebbe intendere. Il comunicato stampa.
- 11 novembre – Pubblicate le linee guida per la videosorveglianza per i comuni, documento a cura di ANCI e Autorità Garante per la Protezione dei dati personali. Scaricabili dal sito ANCI. Qui il comunicato del Garante.
- Ricordiamoci, anche se la notizia è della scorsa primavera, dell’entrata in vigore della normativa sull’Albo Pretorio Telematico. Niente più carta dal 1 gennaio 2011.
- Dimenticavo, le semplificazioni in materia di adempimenti privacy per le aziende previste dal “Piano per la semplificazione amministrativa” del Ministro Brunetta. Come riportato nel documento, “Tempi: dicembre 2010“. Leggete a pagina 22 del documento e fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bel po di roba sul fuoco. Ne parleremo ancora approfondendo i vari punti.
Grazie Paolo.
Ciao Antonio.
Anche il mio grazie per la tua disponibilità e puntualità a informarci sulle novità della privacy.
Le norme di semplificazioni mi sembrano più che opportune, necessarie e indispensabili, sperando che vengano adottate senza strani fronzoli e altri obblighi.
Però sono elevati i costi di trasmissione e conservazione dell’informativa per i dati personali pari a 397 milioni di euro e quelli di aggiornamento del DPS di 217 milioni di euro.
Potrebbero essere abbuttuti tramite un servizio online fornito dal Garante.
Ciao, Bernardino
Bernardino, le semplificazioni ci sono state. I costi per l’informativa sono alti perché non viene applicata la norma che permette di conferire l’informativa orale, quindi senza costi di carta e di conservazione. Al più, come suggerisco sempre, basta una annotazione del fatto di averla comunicata.
Per quanto riguarda i costi del DPS, rilevo una errata valutazione ed anche qui una applicazione non corretta della normativa. Il DPS non è il fine da raggiungere, infatti, al limite, almeno in alcuni casi, basta una autocertificazione. Quello che è necessario (e faccio notare con disappunto che è stata necessaria una legge per rendere evidente quello che dovrebbe essere tale per chiunque) è la messa in atto di misure di sicurezza non solo e non tanto per i dati personali, ma per tutti i dati ed i sistemi aziendali. Questa necessità invece, italianamente, si è risolta nella maggior parte dei casi con la produzione di carta (il DPS) che, è vero, costa e non serve a nulla in se. Errore dovuto a scarsa informazione dei titolari ed a scarsa preparazione dei cosiddetti consulenti che hanno propugnato questa linea di condotta.
Se i milioni di euro sborsati dalle aziende per la produzione di DPS “galattici” fossero stati spesi per la formazione degli utenti e per reali misure di sicurezza, avremmo meno incidenti con perdita di dati, meno fermi macchine ed in definitiva meno costi di gestione per le aziende.
Paolo